L'ansia dello squalo
Natale può essere un periodo tosto per chi fa il nostro lavoro, ma prendetelo come se fosse un volo intercontinentale dove avete troppo tempo a disposizione
Le feste sono sempre un periodaccio per i freelance, da una parte ci toccano gli inevitabili articoli di fine anno con i film più belli, i videogiochi più belli, gli eventi più importanti e così via dall’altra assistiamo con l’invidia di quello che guarda i ristoranti da fuori il susseguirsi di cene aziendali e soprattutto tredicesime e quattordicesime. Per fortuna a qualche cena a volte partecipiamo anche noi e magari arriva pure qualche pacco con del cibo, che dopo aver pagato tasse e anticipi potrebbero far comodo.
Inoltre, può essere un periodo un po’ frustrante se il vostro lavoro non sta andando benissimo o ne vorreste di più, perché peggio del “se ne riparla a settembre” c’è solo il “se ne riparla ad anno nuovo”, solo che di solito gennaio è il classico momento in cui le aziende non hanno soldi e i progetti per l’anno che verrà sono già stati decisi.
Infine, c’è quella solita strana sensazione tipica del freelance che chiamerei “l’ansia dello squalo”. Gli squali sono privi di vescica natatoria, un organo che permette ai pesci di galleggiare e rimanere a una profondità stabile, inoltre alcune specie hanno branchie molto semplici che li costringono a nuotare tutta la vita per non soffocare. Gli squali, ma a dire il vero quasi tutti i pesci, ma con gli squali fa più fico, non dormono mai veramente, si limitano a stare in corrente con gli occhi aperti facendo riposare parte del cervello.
Allo stesso modo un freelance quando riposa sente sempre quella sottile punta d’ansia, quella vocina che gli dice che non sta lavorando e quindi non sta guadagnando, o peggio, che rimane fermo mentre tutti attorno a lui fanno progetti, organizzano cose e già si preparano a superarlo ulteriormente.
Va detto che questo potrebbe soltanto essere un problema mio, che vivo con una certa ansia l’idea di dovermi costantemente vendere, reinventare, proporre, soprattutto in questo periodo che le cose non girano benissimo e le feste, come da tradizione, acuiscono ogni nostra debolezza. Magari nei commenti mi direte “succede anche a me”, magari no. Io spero per voi di no.
Questo senza contare il fatto che per molti di voi potrebbe essere il classico momento in cui vi dovrete confrontare con persone che non capiscono il vostro lavoro, oppure non lo considerano neppure tale e questa potrebbe essere l’ennesima fonte di stress e delegittimazione. Personalmente non ho mai creduto alla narrazione del pranzo di Natale come momento in cui la gente ti chiede “ma ti pagano?” perché ho sempre vissuto in un ambiente ricco di supporto, però se vi dovessero fare questa domanda rispondete orgogliosamente di sì e pensate che sì, vi pagano per fare qualcosa che altri al massimo considerano un hobby, un brindisi a voi.
Restare in corrente
Ma insomma come si esce da questa ansia? Da una parte possiamo cercare di fare il classico bilancio annuale, cercando di farlo con spirito positivo. Ma di questo argomento mi occuperò dopo Natale, nell’ultima puntata dell’anno. Quello che possiamo fare e “restare in corrente” proprio come gli squali, facendo riposare almeno parte del cervello.
Anche perché, non lo ripeterò mai abbastanza, il riposo è importante, fidatevi di uno che è al quinto o sesto burnout annuale. Esattamente come per il fisico, allenarsi tutti i giorni al massimo non ha senso. È come tenere il motore sempre su di giri e oltretutto per nulla perché tanto in questo periodo è tutto fermo, nessuno parla di lavoro e se succede ringrazia per la botta di culo.
Questo è il momento perfetto per i progetti secondari, per gli hobby, per fare qualcosa che tenga il vostro cervello acceso, ma in aree differenti da quelle che usate di solito. Perché tanto lo so che anche voi siete come me, gente che sente sempre il bisogno di fare qualcosa, di progettare, di pianificare, di riversare quelle voci che sono nella testa da qualche parte.
Ciò di cui avete bisogno è qualcosa che da una parte scarichi il vostro bisogno di creatività, dall’altra tenga il cervello attivo ma con un filo di gas. Per capirci meglio, vi capita mai di avere idee in doccia, mentre passeggiate, guidando, cucinando eccetera? Ecco, vi serve quella cosa là.
Montate del Lego, dipingete, giocate coi vostri figli, che il Natale è un’ottima occasione per comprarvi giocattoli facendo finta sia per loro.
A proposito: non so se avete letto che gli adulti che comprano giocattoli per sé stessi valgono circa un quarto del mercato totale. Da una parte credo che questo dica molto su alcuni meccanismi di una società che ha completamente diluito tutti quei riti che una volta decretavano l’ingresso nell’età adulta (casa, lavoro, matrimonio) per mantenerci infantilizzati ed evitare un ricambio generazionale, dall’altra Barbero ci ricorda che i cavalieri e le dame giocavano a nascondino e mosca cieca; quindi, un certo grado di infantilizzazione c’è in ogni società. Ovviamente tutto questo suona strano detto da uno che per rilassarsi ogni tanto brandisce una spada laser e dipinge miniature.
Come sempre non ho la ricetta giusta per tutti ma posso solo dirvi ciò che sta funzionando per me, ma se penso al periodo tra Natale e Capodanno avverto uno strano senso di soddisfazione, perché credo che lo userò per fare il punto sulle cose buone di quest’anno e su qualche idea da seminare nel 2023, con la consapevolezza che non dovrò affliggermi se poi i piani cambieranno, cambiano sempre.
Prendete questo momento come un volo intercontinentale da 10 ore: non avete connessione, nessuno può chiamarvi e per quanto possa essere scomodo e attorno a voi dei bambini piangono è comunque un’occasione per dedicarvi a qualcosa di vostro. Una maratona di film, un diario personale, quell’idea che non avete avuto tempo di sviluppare.
Oppure niente, semplicemente niente, se ci riuscite.
Capisco che non è facile, ma volevo scrivervi questo parole per ricordarvi che non siete soli se vi sentite un po’ strani e che non dovete sentirvi in colpa se mollate un po’ in questo periodo, anzi, non dovreste mai sentirvi in colpa se un sistema stressante come questo ogni tanto vi pesa un po’ sulle spalle.
Parlando di voli intercontinentali, il 3 gennaio partirò per Las Vegas, seguirò infatti alcuni eventi del CES, una delle fiere di elettronica più vecchie, se non la più vecchia, di sempre. Sarà un momento interessante e magari farò un vlog. Ha senso ancora fare vlog 2023 se hai quarant’anni e una scarsa presenza su YouTube? Lo scopriremo.
Nel frattempo sto pensando a un altro progetto, tenete a mente questa parola: multipotenziale.
Rilassatevi, tanto non ci potete fare niente, e buone feste.
Ciao Lorenzo, ti faccio tanti auguri di buone feste e per i tuoi progetti futuri!
Buon Natale anche da me!