La caporedattrice di SpazioGames.it vi racconta un po’ come funziona il suo lavoro, come ha iniziato, quali profili si cercano oggi e come si sopravvive tra click e qualità.
Grazie Luca! Diciamo che, sì, Lorenzo ha già risposto. Purtroppo migliorare l'autorevolezza e la credibilità del lavoro dello "scrivere-su-internet" è reso ancora più difficile da quelli che come dicevo sono pronti ad approfittare di chi è appassionato e ha tanta voglia di fare.
Nessuno dovrebbe lavorare gratis. Se ti fai pagare zero, significa che ritieni che il tuo lavoro, il tuo tempo, il tuo impegno e le tue competenze valgano zero e stai facendo un danno anche a quello che chiede invece di essere pagato dieci – a cui sbatteranno le porte in faccia perché "tanto c'è Tizio che me lo fa per zero euro". È un discorso molto articolato, perché chi utilizza il criterio di far scrivere prima di tutto chi accetta di non farsi pagare, praticamente impone quello come requisito, anche a discapito di competenze e qualità.
Quando poi il collaboratore si sarà stancato di dover fare la spesa pagando in "visibilità", lo manderanno via e ne prenderanno un altro, ripartendo da zero. È un modello dove non solo non cresci, ma rischi anche di non imparare nulla - perché non hanno interesse a farti crescere. Se lo avessero, non riterrebbero il tuo impegno meritevole di 0 euro.
Per me, chi ragiona così non ha progetto e, se lo ha, sicuramente non lo ha per i suoi collaboratori.
Cosa vuoi che ne possa pensare, quello che penso anch’io, credo.
Grazie Luca! Diciamo che, sì, Lorenzo ha già risposto. Purtroppo migliorare l'autorevolezza e la credibilità del lavoro dello "scrivere-su-internet" è reso ancora più difficile da quelli che come dicevo sono pronti ad approfittare di chi è appassionato e ha tanta voglia di fare.
Nessuno dovrebbe lavorare gratis. Se ti fai pagare zero, significa che ritieni che il tuo lavoro, il tuo tempo, il tuo impegno e le tue competenze valgano zero e stai facendo un danno anche a quello che chiede invece di essere pagato dieci – a cui sbatteranno le porte in faccia perché "tanto c'è Tizio che me lo fa per zero euro". È un discorso molto articolato, perché chi utilizza il criterio di far scrivere prima di tutto chi accetta di non farsi pagare, praticamente impone quello come requisito, anche a discapito di competenze e qualità.
Quando poi il collaboratore si sarà stancato di dover fare la spesa pagando in "visibilità", lo manderanno via e ne prenderanno un altro, ripartendo da zero. È un modello dove non solo non cresci, ma rischi anche di non imparare nulla - perché non hanno interesse a farti crescere. Se lo avessero, non riterrebbero il tuo impegno meritevole di 0 euro.
Per me, chi ragiona così non ha progetto e, se lo ha, sicuramente non lo ha per i suoi collaboratori.