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Ciao Lorenzo, questa newsletter mi ha fatto pensare a… beh, in realtà a un sacco di cose, ma in particolare a un commento che ho letto ieri nel thread aperto per le Office Hour di Substack.

Una persona chiedeva opinioni sull’importanza o meno di restringere la nicchia e quindi gli argomenti di cui scrive. La risposta di Holly Rabelais è quella a cui ho pensato leggendoti:

Hey Bryce--I started 13 months ago with no niche. I figured I'd find that as I went along, but you know what? I found out that my niche is me. Yep. Subscribers read because I write about my real life, including topics like being a stem cell donor, wondering if I got it right as a parent, navigating parenting an adult son in recovery from an opioid addiction, book reviews, delicious meals, my small business event venue, and living in small town, rural Mississippi where my friends and community are culturally very different from me. I recently took a break, and I actually had several readers reach out via email to see how everything is going. So my advice is to write in your authentic voice. That's what readers will keep coming back for.

La puoi leggere qui nel contesto: https://on.substack.com/p/office-hours-82/comment/18532566

Non che ti serva il mio permesso, ma se può fungere da incoraggiamento: vai a correre in tutte le praterie che ti pare!

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Intanto, grazie per aver commentato e sono anche d'accordo con te, in linea di massima. Nel senso, chiaro che ognuno di noi ha una voce e il lavoro più importante per chi scrive è svilupparla. Però uno non può non guardare anche all'ecosistema che ha attorno, al fatto che tutto sommato, scrivendo in Italiano, il bacino si restringe e penso sempre che tutto sommato io non abbia molto da dire su di me. Forse è l'impostazione da giornalista che parla sempre di ciò che fanno gli altri.

Però ti prometto che ci provo.

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Sono molto d’accordo sull’osservare e tenere conto dell’ecosistema. E comprendo anche la difficoltà che deriva dalla tua impostazione, io stessa ho scritto sempre in contesti che prevedevano che la mia voce rimanesse fuori (giornalismo, ufficio stampa, scrittura contenuti per altri). Perciò quando ho cominciato a scrivere per me e per il mio lavoro è stata dura andare a ripescare quella voce, darmi il permesso di usarla e (addirittura) usarla per dire le mie opinioni o raccontare le “mie cose”. Che però è quello che mi ha permesso di creare relazioni e connessioni, utili anche a livello professionale.

Torniamo a te, però! Ti leggo da non molto, eppure la tua voce la riconosco e la ascolto molto volentieri perché mi dà prospettive interessanti, anche se (o forse proprio perché) a volte tocca ambiti di cui poco so e a volte poco mi interessa.

PS

Grazie della promessa :)

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Ma come dici anche tu, la voce ce l'ho, il problema è riuscire a emergere in un contesto feroce come quello dei social media. Per questo mi piace, per ora, substsck: mi permette di arrivare un po' più in là.

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Ti capisco e in effetti Substack, al momento, ha dinamiche diverse e ha le potenzialità per offrire più opportunità alle persone che lo usano. All the best e a presto :)

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Potrei essere leggermente di parte ma per me se c'è qualche voce in più che si mette a parlare (anche) di archeologia ben venga 🙂 (per dire: il tuo post potrebbe essere un ottimo punto di partenza per parlare di archeologia pubblica.)

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Però non credo di avere le credenziali, posso solo dire “bello ma assurdo che sia dietro una scuola elementare, nascosto in un paesino”.

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Quando hai descritto te stesso e i tuoi interessi mi sembrava di leggere la mia biografia... Sarà che sono pure io un multipotenziale (o almeno ho tanti interessi), ma il reel sulla tomba etrusca mi sarebbe molto piaciuto!

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Toccherà farlo.

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Per me te sei quello che parla di Warhammer!

Comunque scrivere di qualcosa, per me è diverso dall'avere come passione solo quella cosa: anche perché amo fare le pizze però non saprei come raccontarle.

Comunque, non buttare quei video per i reel!

Potresti darci un contenuto sul come sarebbe bello sfruttare il nostro passato per creare videogiochi (in maniera più sensata di esperimenti passati)

Col fatto dei mille progetti ti capisco, ogni giorno ne penso una nuova.

Il fatto è che creare contenuti da indipendenti è difficile: non è un discorso di capacità, quanto di saturazione sul mercato.

Avendo iniziato su Twitch e non avendo all'epoca alcun canale in cui la gente mi conosceva, è stato difficile.

Solo oggi posso dire di stare raccogliendo qualche piccolissimo frutto nel mentre continuo a seminare.

In bocca al lupo coi vlog, e anche per qualsiasi altro progetto che vorresti iniziare a portare avanti.

Capisco questo genere di esplosioni di idee.

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Twitch purtroppo, pur avendomi insegnato tanto, mi sa che a tendere dovrò farlo sempre meno perché dopo tre anni di impegno ho meno gente di quando sono partito.

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Twitch è un social che non ti aiuta per un cazzo: col senno di poi, riconosco che sarebbe stato meglio fossi partito a fare video su YouTube e poi a spostarmi.

Le cose però sembra stiano per cambiare, dopo l'ultimo Twitchcon.

Il problema di Twitch è il funzionare come il Monopoly: non aiuta per un cazzo i piccoli e da più visibilità a quelli che già la hanno.

Dunque è un po' un problema 🤣

Ora voglio introdurre l'indicizzazione per le clip, la possibilità di fare video verticali e le stories.

Che sembrano una cagata, ma le stories secondo me saranno un tool molto utile per le comunicazioni riguardo agli stream.

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