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Il problema è che sono proprio gli articoli 'scritti in serie' a pagare nella mia esperienza. La 'voce' del giornalista non interessa a gran parte dei direttori dei giornali online, interessa solo il SEO e la quantità. Se provi ad avere una tua voce magari piazzi qualche articolo su qualche testata nazionale o rivista specializzata ogni tot, ma non certo a sufficienza da pagare le bollette. Ma questo è un problema di cui si era già discusso con il movimento dello slow journalism... Io sono un giornalista che lavora da quattro anni per una testata locale (notizie di ogni giorno della città) e per un giornale di gossip 'basso' (diciamo così...) ed è quest'ultimo a pagare regolarmente, per quanto siano articoli 'meccanici', da catena di montaggio.

E gli articoli 'con estro' vanno, piacciono, riesco a 'piazzarli', ma alla fine della fiera è con gli articoli 'meccanici', da Intelligenza Artificiale, che tiro avanti e pago affitto & bollette...

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Posto che una esperienza personale non fa mai sistema, perché la mia esperienza è completamente diversa e piaccio per la mia voce e ciò che ci metto, non per la roba in serie. Sicuramente gli articoli in serie pagano qualcosa ma proprio perché sono roba fatta con lo sforzo minimo è quella più facilmente sostituibile. A meno che non parliamo di roba che comunque necessita una conoscenza del territorio, quella con la IA è dura. Ma proprio per la roba meccanica è spesso un costo fisso calibrato può darsi che, per quanto sostituibile lascia magari spazio a più budget per la scrittura con estro. Vedremo.

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