Con questo sabato parte questo nuovo capitolo di Heavy Meta. Una cosa che sto facendo sobbollire in testa da tanto tempo ed è pure il caso di iniziare, per quando le robe finisci per pensarle troppo poi non le fai.
Avevo in programma di intervistare Antonio Moro da tanto tempo, perchè Antonio è uno che da anni segue e partecipa al mondo del giornalismo, dei blog, della creazione di contenuti. Ne ha viste tante, ne ha fatte tante e non è uno che le manda a dire.
Gli ho mandato le domande, mi ha detto “mi rompo le palle di farla scritta, parliamo? Perché non ci fai un podcast?” Ed eccoci qua.
Il suo ultimo progetto, Itomi Studio, è una di quelle robe che dici “ma perché non ci ho pensato io?”, ma poi ti rendi conto che no, non ci potevi pensare tu, perché le ricette che funzionano per tutti non esistono e ognuno fa il suo percorso.
Quello di Antonio inizia molti anni fa con le BBS, passa attraverso l’editoria digitale, il design, i blog, lo sviluppo di videogiochi, Lega Nerd, i Nerd Trip e oggi sfocia in un bellissimo studio e una casa editrice.
Tutto fatto con cura, amore, attenzione per i dettagli, senza fretta, ma senza perdere tempo.
Ne è venuta fuori, secondo me, una bella chiacchierata, anche se abbiamo aperto e chiuso mille parentesi, come sempre capita quando hai tante cose da dire.
Spero vi piaccia, perché sta roba del podcast, un po’ di interviste, un po’ di rant personali quando non ho tempo di scrivere, potrebbe essere un nuovo tassello di questo spazio.
Per tutti quelli che “Mettilo su Spotify! Mettilo su Apple!”, avete ragione, ma prima di farlo devo pubblicare almeno la prima puntata, quindi la cosa si concretizzare un po’ dopo la pubblicazione di questa prima puntata e poi andrà in automatico.
Detto questo, ok le chiacchiere ma non vi lascio senza qualche link interessante.
Linkini e suggerimenti di altre newsletter
Questo pezzo un po’ pungente su Secret Invasion ha fatto arrabbiare un po’ di gente e ha portato movimento sulla pagina Instagram di N3rdcore, scoccia rilevare che come al solito stanno tutti zitti sui contenuti fatti di cuore e pensati con amore e ti rivolgono attenzione solo se provocati. Poi si lamentano che su Internet c’è spazzatura.
Abbiamo infatti parlato di un bel corto animato e nessuno ha detto niente.
Il videogioco italiano dell’anno è molto meta, non potevo non citarlo.
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